Farfalle
Delle farfalle
svolazzano libere
senza paura
La recente approvazione dell’autonomia differenziata, che sarà come tutte le ultime riforme una “ciofeca”, ha scatenato anche le ire di Bruxelles.
Sì perché andrà ad aumentare i divari fra nord e sud.
Invece i paradisi fiscali europei quelli vanno bene, e magari consentono anche di ottenere qualche bel incarico.
Sempre sul pezzo.
Il Presidente Mattarella se l’è presa recentemente con la campagna di disinformazione russa.
Purtroppo però la disinformazione arriva da tutte le parti. Non è che se arriva da chi non ci piace è disinformazione, mentre se arriva da chi ci piace non lo è.
Purtroppo al momento di fonti e giornalisti attendibili su cui contare non se ne vedono.
Purtroppo.
«L’ho detto mille volte, ma forse a qualcuno è sfuggito: l’orchestra è il sinonimo di società. Ci sono i violini, i violoncelli, le viole, oboe, trombone… Ognuno di loro spesso ha parti completamente diverse, ma devono concorrere tutti a un unico bene, che è quello dell’armonia di tutti, chiaro? Non c’è il prevaricatore, infatti molte volte continuo a dire anche ai miei musicisti che c’è un impedimento alla musica. Ed è il direttore d’orchestra»
In questi giorni è tutta una levata di scudi a favore della libertà di stampa in Italia e del pluralismo.
Purtroppo quelli che giustamente oggi sollevano il problema, sono gli stessi che in periodo “covid” erano i primi a battersi per zittire chi, magari anche in possesso di un Nobel, la pensasse in modo diverso.
La famosa libertà alternata.
Fra poco ricomincerà la tiritera del dovere civico del voto. Perché lo dice la Costituzione. Quella dimenticata da tutti in era “Covid”
Ognuno è libero ovviamente di agire secondo il proprio pensiero e la propria coscienza.
A me piace paragonare le competizioni elettorali degli ultimi decenni a delle gare sportive.
Le gare sportive più importanti e significative sono quelle in cui il numero di partecipanti è elevato, le regole certe e rispettate da tutti.
Se però le regole tendono a vacillare, e si avvertono chiari segni che ci sia qualcosa che non funziona, le strade da seguire per un atleta possono essere due.
O si tura naso ed orecchie e partecipa lo stesso alla competizione, fornendo così alla stessa un marchio di credibilità; oppure decide che lui per amor proprio e dello spirito sportivo, non fornirà nessun attestato di fiducia alla gara e ai suoi organizzatori.
Chi comanda l’informazione cerca di darci dell’Europa un quadro rassicurante.
Grazie all’Europa siamo in pace da decenni, viviamo bene, abbiamo tante belle cose. Senza l’Europa saremmo persi.
Ma se andiamo a vedere il passato le cose stanno proprio così ?
Europei sono quelli che hanno sterminato gli indiani d’America e gli Indios. Europei quelli della Santa Inquisizione. Europei quelli che hanno inventato la schiavitù. Europei quelli che hanno combattuto secoli di guerre. Discendenti dagli Europei quelli che finora hanno usato la bomba atomica. Europei quelli che hanno ucciso milioni di ebrei nel silenzio di molti altri europei.
Ma forse come diceva quel tale…in fondo hanno anche fatto cose buone.
Viviamo ormai bombardati di parole prive di significato, da mantra mass-mediatici che devono convincerci di cosa è bene e cosa è male.
Uno molto in voga al momento è transizione ecologica.
Transizione. Cioè fase di passaggio. Ecologica, che rispetta l’ambiente. Fin qui niente di male verrebbe da dire. Andiamo verso una fase di maggior rispetto ambientale.
Ma ognuno pensi nei fatti questo in cosa si traduce.
Piccolo esempio. Chi ha una vecchia Panda e abita in Europa deve cambiarla perché inquina il mondo.
Invece camion, aerei, navi che inquinano come migliaia di automobili possono tranquillamente continuare. Gli armamenti possono tranquillamente proliferare a destra e a manca.
Riusciamo a dare una multa alla Svizzera, non per i paradisi fiscali, ma come Paese inerte davanti all’inquinamento che lo attanaglia coi suoi…9 milioni di abitanti.
Se si vuole “ecologizzare” il mondo bisogna cambiare stile di vita, ma questo nessuno ce lo racconta.
Ecco perché questa più che una transizione ecologica, ha l’aspetto dell’ennesima transizione economica.